Il ruolo della pelle nelle nostre emozioni

Fin dalla primissima cellula uovo che ci sospinge nel cosmo come unica e irripetibile scintilla divina, sono presenti in noi memorie.

L'unico senso di percezione cui disponiamo sin dal concepimento è il tatto, perciò sulla pelle sono disegnate, scritte, sfumate ma comunque riportate e trattenute tutte le nostre memorie esperienziali e le emozioni che le hanno accompagnate, a iniziare dalle "memorie del grembo", alle quali continueremo per tutta la vita a far riferimento, più o meno consapevolmente, nell'esprimerci e nel comunicare anche da adulti.

La pelle è il manto che racchiude il concetto originario di “fiducia”, premessa di ogni atteggiamento positivo verso gli altri, capacità di identificazione con la collettività, presupposto principe di ogni forma di fusione con l’altro, cardine di amore e di impegno sociale.

Le primissime esperienze comunicative che apprendiamo, si servono solo ed esclusivamente della pelle, e quindi del tatto. Il tatto nella vita di ognuno di noi, qui e ora, risveglia la memoria delle prime “onde di pressione”, impressioni cioè ricevute dal tocco amniotico sulla pelle quando eravamo embrioni: un tutt’uno fatto di suoni interni ed esterni, dalla voce di nostra madre, al ritmo del suo battito cardiaco, alle prime variazioni della danza amniotica date dal variare delle sue emozioni.

Ecco il primo complesso involucro mappatore di un gioco di pressioni, riflesso unico perché individuale, orme preziose che la nostra pelle non ha mai più dimenticato. Si chiamano memorie autoplastiche, o memorie del grembo: una culla piena di racconti, di preziosi contenuti, da cui la nostra coscienza può attingere per ampliare la comprensioni e trovare risposte. Sono le nostre radici e il nostro germoglio, sono le emozioni legate a vissuti che diventano nostri a prescindere dal fatto che non lo siano, energia impressa fatta di antichissimo ascolto, energia primigenia che portiamo impressa perché non-espressa ma che ci ha sommerso per lunghi mesi nel mondo delle acque che le veicolava al nostro sentire. La possibilità di ricontattare queste memorie porta con sé quella di liberarne il potenziale energetico, portandolo a espressione, come insegnano le parole di Luisa Sperandio, MusicArt terapeuta nella “Globalità dei Linguaggi”.

Comprendere le manifestazioni cutanee e il loro significato energetico

Semplicemente osservando ciò che accade sulla nostra pelle, senza dimenticare che tutto ciò che entra in contatto con lei ha quindi un impatto energetico e stimola risposte (che sia una crema, uno shampoo, un trucco, un fiore) ognuno di noi ha infinite possibilità di sviluppare comprensioni proprie e di intessere così una trama individuale fatta di simboli, descrizioni emotive, colori... semplicemente sospendendo il giudizio e abbandonando il linguaggio e quindi i termini che tendono a definire ciò che accade sulla pelle come “acne”, “allergia”, “prurito”, “desquamazione”, “infiammazione”, “psoriasi”, il mio preferito per esempio è “dermatite o tendenza atopica”.

Il termine atopia deriva dal greco τοπία ("fuori posto", "speciale", "insolito") e per i Naturopati l’atopia è un viaggio meraviglioso alla ricerca di affascinanti significati che vengono portati da quell’individuo e che arricchiscono non solo l’individuo stesso ma spesso ampliano le conoscenze e le competenze del terapeuta, poiché, non dimentichiamolo, ognuno di noi è unico!

So che non sarà così immediato sbarazzarsi dei luoghi comuni che mappano la pelle come una “terra di nessuno”, ma potremmo cominciare col definire qualsiasi manifestazione come appunto una “manifestazione”, cioè un fenomeno che porta sul confine “pelle” e trasforma un contenuto invisibile in uno visibile che ha sue caratteristiche forme, colori, odori... magari anche a poco a poco potremmo limitare i termini che la catalogano come un “problema” o una “malattia”. Prima occorre capire e riflettere su quanta memoria c'è registrata in questa pelle. Considerando che giustamente la nostra pelle è come se fosse una vetrina esterna che lascia trasparire le correlazioni e le comunicazioni che lei stessa ha con tutti gli altri organi e con i 100.000 km di sistema nervoso che ci abitano.

Quando manifesta, lei (come tutti gli altri nostri sensi) si spalanca, diviene “porta” verso il nostro mondo spirituale, richiama la nostra attenzione spesso verso qualcosa che deve ancora accadere, poiché grazie al liquido amniotico e al primo luogo che fisicamente ci ha plasmato, il grembo, tutti sappiamo pre-sentire, pres-agire, pre-vedere. Perciò pelle e sistema nervoso magicamente stimolano il nostro ascolto verso temi generali ma centrali, che possono essere: contatto con l’esterno, rifiuto o voglia di mostrarsi, paura o forte desiderio del contatto fisico sociale, complessi di inferiorità o di svalutazione, vergogna, iperreattività, bisogno di protezione.

Guarigione emotiva e spirituale con i Fiori di Bach: mappatura cutanea e rimedi naturali per il benessere energetico

La trasparenza di un'Acqua Aromatica, magari spray, quindi un'acqua “informata” della bellezza di un Fiore di Bach, il sostegno di un Albero e la leggerezza del suo Soffio...

Rimedi semplici, leggeri, impalpabili. Acque fatte della stessa sostanza delle nostre emozioni.

Formule sacre, stimoli sussurrati… perché per esempio non vaporizzarli nei luoghi che abitiamo, sui nostri corpi sottili o nei centri energetici densi di vissuto emotivo? Perché non osare esperienze alternative di “guarigione emotiva e spirituale” onorando le grandi intuizioni dei maestri passati?

Dietmar Krämer (1957), docente alla scuola di Naturopatia di Wuzburg e di Francoforte sul Meno, ha sviluppato, grazie alla sua profonda sensibilità e intuizione nei confronti della Natura, un sistema di mappatura floreale proprio per l’applicazione sulla pelle dei Fiori del dottor Edward Bach. La conferma della convinzione interna e intuitiva del Dr Bach è arrivata 50 anni dopo, precisamente nel momento in cui Dietmar Krämer ha coperto tutte le zone cutanee dei Fiori di Bach. Le zone di questa “mappatura” sono concrete e rappresentano le zone riflesse delle emozioni.

Questa è la dimostrazione che Bach aveva pienamente ragione affermando di aver trovato un rimedio per tutte le emozioni negative come manifestazione di un archetipo. Quando si vivono stati d'animo negativi, si verificano in questi punti mutamenti nella struttura energetica, spesso accompagnati da dolori o disturbi della sensibilità.

È possibile quindi per ognuno di noi individuare i fiori necessari basandosi sui disturbi fisici, utilizzando il fiore di Bach opportuno direttamente sulla zona del disturbo fisico, spesso il dolore e il tormento si calmano immediatamente, modificando anche lo stato d'animo che gli pulsava dentro ed emergeva a fior di pelle.

Guarire in fondo non è altro che comprendere, accogliere i nostri sottili contenuti, scoprire la nostra chiave di lettura, porci le giuste domande o, perché no, intrisi di intuito abbandonarci semplicemente al colore di un fiore o di un albero, alla sua forma, alla sua capacità e alla fiducia con cui sa infondere e imprimere la sua memoria a un’acqua, vaporizzare quell’acqua sulla nostra pelle e abbandonarsi al respiro, alla carezza di quel soffio, al messaggio di quell’albero. Silenziare la mente, de-razionalizzare e ritornare alla sapienza silenziosa, la conoscenza è già tutta dentro di noi, dobbiamo solo riscoprirla, imparare ad ascoltarci, a rispettarci, a parlare con le nostre cellule. In loro risiedono frammenti del nostro antico sapere intrauterino… altro che pile di libri e file che intasano il sistema!

Come ricorda e scrive in una sua una ispirata riflessione una stimatissima collega naturopata, Giorgia Rossi, sappiamo che guarire fino in fondo è cominciare a migliorare lo stile e le abitudini di vita, nutrirsi di buon cibo, dissetarsi con buona acqua, una corretta gestione di quello che viene chiamato “asse dello stress”, che altro non è che un ideale asse tracciato dalle nostre ghiandole, cioè dall’ipofisi fino alle surrenali, una grande autovia in cui i principali automobilisti sono proprio le emozioni. La Psico-neuro-endocrino-immunologia, moderna scienza dal difficilissimo nome, ce lo ricorda a gran voce. Il percorso poi continua sul piano energetico e spirituale, con la risoluzione di nodi, di blocchi evolutivi, di schemi non più utili alla nostra crescita spirituale; con la scoperta degli archetipi intorno a cui ruotano le nostre energie psico-fisiche, il riequilibrio energetico è anche la ri-sintonizzazione con le energie divine, che, non solo ci circondano, ma che costituiscono la stessa sostanza di cui noi siamo fatti!

Quando parla il corpo non mente mai, e ciascuno di noi è in grado di comprenderne intuitivamente il linguaggio, poiché parla con una lingua antichissima, esistita da sempre e destinata a non morire mai: quella dei simboli.

L'interpretazione in chiave simbolica, psicosomatica, delle malattie consente di integrarne il messaggio profondo a livello della coscienza, in questo modo si può eliminare la vera causa di un disagio e il corpo può guarire.

Viceversa, se eliminiamo solo l'effetto di uno squilibrio interiore, cioè il sintomo, questo è destinato a ripresentarsi nello stesso organo o in un altro situato più in profondità (vicariazione regressiva).

Acne, allergie, alopecia, dermatiti, infiammazioni, cellulite, psoriasi, ritenzione idrica, infezioni, herpes, secchezza, desquamazione, atonia, sono tutti atteggiamenti da riarmonizzare e non imperfezioni da cancellare. Non dimenticate che la funzione crea l’organo, e che quindi a lungo andare un’emozione o un’attitudine mentale imprime un cambiamento nelle carni, nell’organo, nel corpo.

Conflitti interiori più o meno intensi, vissuti emotivi da riarmonizzare, paura del confronto con gli altri, isolamento, inflessibilità, difesa, difficoltà a dimenticare o a perdonare, difficoltà a farsi scivolare le cose addosso, tendenza a trattenere sofferenze, risentimento, attaccamento al dolore, separazioni e quindi perdita di contatto, difficoltà nel prendere decisioni, mancanza di forza, rimpianti, reazioni impetuose a situazioni negative, fastidio o irritazione nei confronti di persone o situazioni, rabbia e frustrazione represse, ipercriticità, rifiuto a cambiare vecchi schemi, resistenza alle lezioni della vita, incapacità di decidere, paura, preoccupazioni, desideri insoddisfatti, rabbia, rimorso, nostalgia, ansia, impazienza, bisogno d’amore, non sentirsi rispettati nei desideri o nei bisogni, sentirsi obbligati a soddisfare un'aspettativa, mancanza di saggezza, difficoltà di liberarsi di vecchi schemi, di pensieri, di qualcuno, paura di lasciarsi andare.

Verruche: cause, tipologie, rimedi naturali e significato psicosomatico

La verruca è una formazione cutanea provocata dal Papilloma virus (HPV –Human Papilloma Virus), benigna e costituita da un nucleo di tessuto interno alimentato da vasi sanguigni e rivestito da vari strati di tessuto epiteliale.

Non tutte le verruche sono uguali, si distinguono infatti:

  • verruche comuni: dello stesso colore della pelle o rossastre, hanno superficie ruvida e rugosa e compaiono generalmente su dita, mani, ginocchia e gomiti.
  • verruche del piede: compaiono solo sulla pianta del piede, con delle striature o puntini nerastri, che aiutano a distinguerle dai calli. Sono di solito più morbide rispetto alle verruche comuni, ma sono quelle più fastidiose, perché provocano dolore quando ci si cammina di sopra.
  • verruche volgari (porri): hanno un colorito grigio-giallastro e superficie irregolare.
  • verruche piane: sono lisce e della grandezza della testa di uno spillo, con colore dal rosa al giallastro, compaiono su viso, braccia e ginocchia, oppure sulle mani, dove si presentano a grappoli.
  • verruche filiformi: con forma allungata, dello stesso colore della pelle, si formano in genere sul viso, vicino alla bocca o agli occhi.
  • verruche genitali: escrescenze trasmissibili, molto comuni ma non pericolose.

Il virus che genera la verruca lo “ospitiamo” solo se siamo predisposti a prenderlo con determinate condizioni nel nostro corpo, come abbassamento delle difese immunitarie, accumulo di tossine nel corpo (in particolare nell’intestino), situazione emotiva difficile che si protrae da tempo e se la nostra costituzione individuale prevede delle modalità di riequilibrio “sicotiche” quindi con tendenza a eruzioni cutanee.

Solo in queste condizioni è possibile il passaggio da una persona all’altra, oppure l’auto-contagio ad opera dello stesso soggetto colpito dalle verruche che, toccandosi in altre parti del corpo, diffonde il virus.

Si può contrarre il virus anche attraverso contatto indiretto, toccando un oggetto precedentemente usato da un’altra persona affetta da verruche, per esempio ciabatte o asciugamani.

Per quanto riguarda gli aspetti psicosomatici, la verruca ci parla di un indurimento e irrigidimento delle nostre emozioni, di quello che si è fossilizzato in noi: se compaiono sulle mani, indicano fossilizzazione delle azioni, sui piedi del rapporto con gli altri, sul viso dell’identità, sui genitali il rapporto col sesso opposto.

Una verruca dolorante ai piedi potrebbe indicare che ci stiamo “appoggiando “ su una persona che però ci sta facendo male. Se la verruca è dura allora la persona alla quale si appoggia è dura con noi. Ma può esserci anche l’interpretazione legata all’appoggio individuale: in tal caso la persona si fa del male da sola.

La verruca in questo caso non è altro che la manifestazione di un sentimento doloroso.

Alcune filosofie riportano che chi manifesta verruche è una persona (predisposta) che, in un particolare momento della sua vita, si vergogna di qualcosa.

In particolar modo, si vergogna del suo corpo o di una parte di esso, oppure si vergogna di un’altra persona a lei molto vicina.

I messaggi sono molteplici e hanno a che vedere con la bellezza/estetica.

Persino chi sa di essere troppo bello, e di conseguenza troppo appariscente, cosa che in questo caso non sopporta, potrebbe così alimentare la nascita di verruche sul suo corpo, sempre ovviamente se si è predisposti, difatti le persone che hanno una bassa considerazione del proprio fisico sono tantissime, ma non a tutte si formano verruche .

Claudia Rainville, nel suo libro “Metamedicina – Ogni sintomo è un messaggio” racconta di una ragazzina mancina alla quale è stato imposto di scrivere con la destra. Sentendosi goffa, e vergognandosi della sua nuova scrittura e della sua impostazione, si ritrova presto con la mano piena di Verruche.

In realtà, nell’esempio della Rainville, si potrebbe pensare che la causa scatenante sia stata l’imposizione subita ingiustamente (di scrivere con la mano destra) piuttosto che la vergogna.

In effetti un’altra bella interpretazione ci viene dal medico Rudiger Dahlke, che vede nelle verruche un messaggio dall’inconscio, dal regno delle ombre come dice lui, quando ci sentiamo attaccati nella nostra perfezione, questo combacia con quanto affermato anche dalle leggi biologiche, che vedono le verruche come reazione a una sensazione di attacco alla propria integrità, un “conflitto di separazione” (voler essere separato o non voler essere separato da qualcosa o qualcuno).

Dahlke suggerisce le seguenti riflessioni: in quale circostanza la verruca o le verruche mi disturbano? Che cosa mi impediscono di fare?

Su quali meridiani si trova? Con quali temi vuole mettermi in contatto?

Inoltre, la zona di comparsa della verruca, per le relazioni esterno-interno note in Medicina Energetica, fornisce anche una precisa indicazione dello squilibrio emozionale (psicologico) che è alla base del disturbo funzionale prima, e organico poi.

  • Ritengo di aver fatto qualcosa peggio degli altri?
  • Ritengo di aver fatto un brutto gesto?
  • Qualcosa mi ha toccato e mi ha fatto schifo?

Con l'aiuto di un buon naturopata e dei giusti rimedi potremmo collaborare con i nostri lati d’ombra per conoscerli, evolverli e utilizzarli a nostro favore nella vita.

Anziché amarci per come siamo, ci detestiamo, proviamo imbarazzo per il nostro corpo, perché la società ci ha insegnato questo e, anziché migliorare la situazione semplicemente con l’amore e l’accettazione, ecco che la peggioriamo con la comparsa di queste altrettanto detestate verruche che, ovviamente, minano ancora di più il rapporto con noi stessi, facendoci sentire sempre più “terribili”. La verruca sta lì, prominente, vuole farsi vedere, esce in fuori rialzata, ed è ricoperta da pelle coriacea, per niente tenera, come a dire: “sto qui e non mi levo finché non capisci che devi apprezzarti di più. Mi sollevo verso l’alto, almeno mi vedi meglio”. La verruca, apparendo in determinate zone del corpo, può essere anche dolorosa, come quella plantare.

Al contrario dei calli, queste sono irrorate dal sangue perché sono vive e vivranno finché non deciderete di cambiare opinione su voi stessi. In positivo, è chiaro.

Hai un difetto? Fai di tutto per migliorarlo certo, ma accettalo, amalo, fa parte di te. È tuo. Sei tu. Non risolverai nulla odiandolo. Quel difetto esiste per una tua responsabilità, e solo sentendosi amato potrà intraprendere la via per andarsene.

Molti naturopati e operatori olistici raccomandano di fatto di non togliere le verruche fino a quando non diano più segni di crescita, proprio perché le verruche rappresentano delle polle d’affioramento di sostanze tossiche solide che l’organismo non è in grado di neutralizzare digerendole.

La loro guarigione spontanea, o a seguito di trattamenti naturali (quindi non chirurgici o chimici topici), è segno di risoluzione sia fisica che emotiva.

Per aiutare questa piccola manifestazione ad andarsene e camminare sul bellissimo percorso dell'amor proprio possiamo aiutarci con fiori e alberi.

Potremo utilizzare le già citate mappe di Kramer per applicare i giusti rimedi floreali nella zona in cui appare la verruca, magari miscelati all’oleolito di iperico, che porta con sé il bellissimo messaggio di luce, rigenerazione e vitalità e, aggiungendo anche qualche goccia di Crab Apple per stimolare la depurazione, soprattutto se abbiamo la sensazione di essere sporchi, contaminati, e Rock water per la durezza e la rigidità.

Alcuni spunti potrebbero essere:

  • Crab Apple> pulizia, purificazione;
  • Vervain> espressione esagerata, tendenza all’espansione;
  • Holly> eruzione;
  • Rock Water> rigidità comportamentale;
  • Vine> rigidità esterna (subita).

Possiamo prenderli in miscela anche per uso interno con il dosaggio di 4 gocce sublinguali, 4 volte al giorno, ma sarebbe opportuno valutare la giusta miscela personalizzata con il proprio naturopata.

Sempre per uso topico non dimentichiamo i famosi rimedi della nonna come il lattice di Fico, il succo di Celidonia e la poltiglia di Aglio, importante però che siano applicati solo sulla verruca e non sulla pelle sana.

Anche oli essenziali come ginepro, lavanda, tea tree e chiodi di garofano possono favorire il distacco. Prepariamo una miscela da 30 ml di oleolito di iperico con 2 gocce di ogni olio essenziale e applichiamolo più volte al giorno sulla verruca.

Secondo la medicina tradizionale cinese la presenza di verruche indica un deficit di energia nella loggia legno (fegato e cistifellea) e fuoco (cuore e intestino tenue). Potrebbe essere che le tossine ristagnanti nel nostro corpo derivino da una rabbia non espressa o da una situazione di stasi in cui non si riesce a passare all’azione. In questo caso è molto indicato il rimedio floreale Rock rose.

Per uso interno consigliamo una miscela di gemmoderivati che sostengono l'attività della pelle, l’intestino e le difese immunitarie come Ficus carica gemme, Vitis vinifera gemme, Juglans regia gemme, Rosa canina giovani getti e Thuja orientalis gemme. 40 gocce in un po’ d’acqua, poco prima di colazione e di coricarsi, per 2-3 mesi.

Se ci sentiamo “i bravi bambini” che si attengono sempre alle aspettative degli altri ma in realtà vorremmo, una volta per tutte, manifestare anche il nostro lato “Kali”, aggressivo, distruttivo e trasformativo potremmo farci accompagnare dallo Spirito del Noce che aiuta a rompere questi tabù prima nel nostro inconscio per poi portare alla luce tutte le emozioni che ribollono dentro di noi da un po’ ma che hanno trovato come unica valvola di uscita la verruca!

Oppure potremmo incontrare il bellissimo messaggio dello Spirito del Melo che ci insegna a trasformare la terra, la nostra terra, in un meraviglioso giardino. Il Melo ci mostra, con il suo esempio di abbondanza varietale, che esistono infinite espressioni di bellezza e che ognuno di noi può offrire la propria.

La bellezza sta nella cura con cui viviamo e onoriamo il nostro corpo. Possiamo scegliere alimenti carichi di energia positiva, prodotti naturali per onorare l'aspetto fisico e i numerosi mezzi che offre la Natura per mantenere e/o ristabilire la salute. Il Melo ci indica come possiamo trovare la bellezza nei nostri pensieri e lasciare andare quelli che la allontanano. Ci sostiene nel coltivare pensieri di grazia e di armonia. Possiamo scoprire quanto splendore sta in tanti piccoli e apparentemente insignificanti avvenimenti della vita.

Sicuramente è opportuno aggiustare anche la propria alimentazione portando particolare attenzione al mangiare alimenti sani, masticare bene, osservare l’andamento del nostro intestino e implementando anche alimenti ricchi di vitamina E (oli vegetali, noci, semi, verdure a foglia larga, cereali, cibi integrali ) che aiutano a combattere le infezioni virali.

In sintesi le verruche sono, contemporaneamente, segnali d’allarme, punti di accumulo e valvola di eliminazione. Il virus della verruca è un agente che sopperisce all’inadeguatezza digestiva dell’ospite (parassitismo utile), sia fisica che emotiva. Quindi, prima di qualsiasi intervento per rimuoverle, è opportuno considerare il fattore scatenante, valutare la zona di comparsa, la propria costituzione e situazione di salute, quindi scegliere i rimedi adatti, che saranno inevitabilmente personalizzati, sia per risolvere la causa che per distaccare le verruche, ma anche per ridurre il rischio di ricomparsa.

Lipoma e intossicazione del corpo: soluzioni naturali per purificazione e benessere

Il lipoma è sempre una strategia del corpo, una modalità che il corpo usa per gestire sostanze dannose, tenendole lontane dagli organi vitali e rendendole così innocue.

Un lipoma è quindi una zona di stoccaggio dei materiali tossici, trasformati in scorie, che il corpo accantona per poterle gestire in condizioni migliori, in quanto in questo momento, forse, il carico di “rifiuti” da gestire è molto alto, e non tutto può essere espulso.

Il male non è il lipoma in sé, ma i suoi precursori.

Di sicuro occorre togliere gli occhi dal lipoma e guardare altrove. Il lipoma è il sintomo locale di un messaggio preciso che sta altrove e che parla di intossicazione del sangue e corruzione dei processi digestivi.

Per la medicina cinese il lipoma ci parla di un fegato intossicato che non riesce a ripulire adeguatamente il sangue e rimanda sangue tossico nel torrente arterioso.

Questo sarà preso in carico dal Ministro del cuore, che provvederà a stoccare nel tessuto adiposo.

Questo comportamento in MTC ha sempre a che fare con le emozioni, la digestione, l’impurità del sangue e ha come sintomatologia il calore.

Quando la tossina emozionale stoccata nel connettivo è di più difficile gestione, i noduli cellulalgici sottocutanei cronicizzano sotto forma di cisti (sebacee, sinoviali, ecc.), fibromi, lipomi. (Si esprime così la figliolanza della Terra al Fuoco: la tossina nel sangue diventa formazione connettivale).

La tossina emozionale, evidentemente profonda, è molto difficile da eliminare, e il nostro sistema circolatorio (Ministro del Cuore) isola la parte contaminata, creandole intorno un freddo che la approfondisce.

Il problema è che, se per vari motivi, fra cui appunto il rallentamento del metabolismo interno del corpo umano prolungato nel tempo, in particolar modo in alcune zone, questo grasso si solidifica (sempre più freddo), diventerà sempre più difficile scioglierlo.

Difficile ma non impossibile.

Prima di ricorrere all’asportazione chirurgica, unica modalità proposta dalla medicina convenzionale, può essere utile riflettere su ciò che il lipoma ci sta dicendo, ovvero: “è necessaria una pulizia di fondo per permetterti di gestire ulteriori tossine”.

Il lipoma altro non è che la prova del nove di errori comportamentali e alimentari prolungati e ripetuti. Esso è la spia rossa di un’anormalità esistente nel tuo sangue, nella tua dieta, nel tuo modo di respirare, di muoverti, di essere inserito nella vita del pianeta. Non facciamoci però venire i sensi di colpa.

Non siamo affatto depositari di cellule corrotte e cancerogene, ma siamo dotati di normalissime cellule buone, esattamente come tutti gli altri, ma queste cellule in alcuni casi scelgono di avviare meccanismi cancerogeni per darci un messaggio, e quindi riportarci sulla giusta via.

Prima cosa da fare, dunque, stoppare immediatamente i comportamenti, i pensieri, le azioni, le scelte di vita filo-cancerogene.

Come fare questo? Puoi cominciare analizzando questi aspetti della tua vita.

Per la teoria delle 5 leggi biologiche, i lipomi potrebbero essere l’espressione di un autosvalutazione nella capacità di proteggersi e quindi si crea come un’area cuscinetto in zone particolari.

Si parla di conflitto di sovraprotezione della zona colpita.

Ad esempio, se si presenta nella schiena interpreteremo: ridono di me alle mie spalle. Se è nella faccia: mi ridono in faccia.

È possibile che si debba a un attacco fisico nella zona, poiché il lipoma compare a modo di protezione contro i traumi.

Le riflessioni che ci porta sono: ci sono parti di me che non mi piacciono? Mi sento attaccato in quella zona?

Queste autosvalutazioni originano, appunto, da condizionamenti tossici, pensieri limitanti che ci portano a trattenere determinate azioni perché non ci sentiamo all’altezza.

  1. Lo stile di vita
  2. Cosa sta intossicando la mia vita? Il mio sangue? La mia linfa vitale?
  3. Dove posso fare pulizia? Sto trattenendo cose superflue?
  4. Dove disperdo le mie energie?
  5. e dove invece le sto trattenendo?
  6. Non so dove direzionare le mie energie e provo mille strade diverse?
  7. Cosa digerisco male? O non digerisco proprio? (sia a livello fisico che emotivo)
  8. Cosa devo lasciar andare per creare spazio?
  9. Amo il mio lavoro? La mia casa? La città in cui vivo? Le mie relazioni?
  10. Sono in continuo conflitto interiore con ciò che mostro e ciò che sono?
  11. Che senso ha non amare ciò che faccio?
  12. Sono troppo duro con me stesso?

Stiliamo una lista di ciò che vorremmo cambiare e cominciamo dal punto più semplice, scriviamo poi anche i passi da fare per modificare tutto il resto e cominciamo un po’ alla volta ad avviare questo cambiamento. L’aiuto di un naturopata, di un operatore olistico, di uno psicologo o di un coach può essere molto utile in questo processo. Introduciamo esercizio fisico e anche qualche pratica di depurazione come saune o bagni turchi.

  1. L’ alimentazione
  2. Se vogliamo avviare un processo di purificazione e pulizia del sangue può essere opportuno cominciare con una pratica di digiuno, non prima però di aver preso coscienza e apportato modifiche a quanto scritto sopra, altrimenti servirà a poco.

    Per praticare il digiuno sarebbe bene prendersi un periodo di ferie da tutto e farsi seguire da professionisti che valuteranno anche la giusta durata.

    Il digiuno mette in moto tutti i processi di auto-guarigione del corpo favorendo anche la distruzione e l’espulsione di tutti i prodotti cancerogeni presenti.

  3. Dopo il periodo di digiuno è importante rientrare con una dieta preferibilmente vegana, ricca di frutta e verdura cruda (biologica) e povera in grassi.
  4. Introduciamo un cucchiaio di olio di nigella-rosa al giorno (ricco di acidi grassi polinsaturi e di aiuto sulle dislipidemie) che potresti alternare ad un cucchiaio di olio di lino crudo, entrambi aiutano a dissolvere la crescita del grasso nel lipoma.
  5. Evitiamo il caffè e le sostanze nervine e usiamo il tè verde, che contiene sostanze nutritive dalle proprietà antinfiammatorie, che aiutano a ridurre la quantità di tessuti grassi nel corpo.
  6. Queste proprietà antinfiammatorie hanno un effetto indiretto sul lipoma, riducendone la dimensione.
  7. Utilizziamo la curcuma: questa spezia indiana è ricca di antiossidanti, che aiutano a fermare l'infiammazione e a evitare che le cellule di grasso si moltiplichino nelle aree in cui sono presenti i lipomi.
  8. Utilizziamo più succo di limone, che contiene acido citrico e antiossidanti (sostanze che rimuovono gli agenti nocivi dal corpo), che stimolano il fegato e distruggono le tossine. Con la funzione del fegato potenziata, il corpo è in grado di bruciare i grassi molto più facilmente, comprese le cellule lipidiche all'interno del lipoma.
  9. Introduciamo erbe amare, che aumentano notevolmente la capacità del corpo di digerire i grassi, cioè essenzialmente ciò di cui sono fatti i lipomi. Gli amari infatti accelerano il metabolismo dei grassi, stimolando la cistifellea e il fegato. Quindi, incorporando regolarmente cibi amari ed erbe nella nostra dieta non solo preveniamo lo sviluppo futuro di lipomi, ma stimoliamo anche gli attuali lipomi ad andarsene.
  10. Erbe amare sono achillea, cicoria, artemisia selvatica, tarassaco, aspraggine, bardana, cardo selvatico e tutte le erbe selvatiche che crescono vicino a voi (assicuratevi di saperle riconoscere o fatevi accompagnare da qualcuno di esperto, probabilmente la vostra nonna).
  11. Non dimentichiamo ortica e piantaggine per sostenere la depurazione del sangue.
  12. A tal proposito un bel decotto di ortica da bere giornalmente sarà una vera panacea di pulizia sanguigna!
  13. Eliminiamo o riduciamo al minimo i cibi grassi e trasformati.
  14. Importante anche aggiungere una buona fonte di vitamina C nella nostra dieta.
  1. Rimedi Naturali
  2. Consigliamo di assumere per almeno due mesi una miscela di gemmoderivati per depurare il sangue composta da Berberis vulgaris, Betula pubescens gemme, Citrus limonum scorza di ramo, Prunus spinosa, Malus domestica e Thuja orientalis (richiedere una miscela personalizzata) e la miscela di estratti idroalcolici Depura per sostenere il processo di depurazione del fegato.
  3. Prepariamoci un oleolito da utilizzare ogni giorno sul lipoma: in una boccetta da 50 ml metti metà olio di lino e metà oleolito di Iperico in cui hai messo a macerare della curcuma per almeno 15 giorni. Dopo di che usiamo una goccia di quest'olio ogni giorno, mattina e sera, sul bozzolo del lipoma, il calore di questo preparato (soprattutto se fatto con il tuo intento) farà sciogliere piano piano il grasso (freddo) che si è creato intorno all’infiammazione iniziale.
  4. Se non abbiamo la curcuma possiamo usare le bacche di ginepro oppure questa miscela di Oli essenziali (per 50 ml di oleolito 5 gocce di ognuno di questi oli): cannella, zenzero, ginepro, elicriso e alloro.

Anche per il lipoma, a seconda di dove è comparso, possiamo aggiungere qualche goccia di rimedio floreale indicato dalle mappe di Kramer, senza far mai mancare Rock water e Crab Apple, per stimolare la purificazione.

Il lipoma, come abbiamo visto, è frequente nelle personalità Water Violet, persone orgogliose, che marcano le distanze e difendono il proprio territorio, e richiama anche le tematiche di rimedi floreali come Willow, Pine, Wild Oat e Rock water ma anche Larch e Cerato, quando c’è un autosvalutazione molto forte, quindi sarebbe opportuno valutare con un naturopata esperto un’adeguata miscela personalizzata di rimedi floreali anche per uso interno.

  1. Per ultimo è bene verificare la presenza di contaminanti nei prodotti per la cura personale. I prodotti che contengono sostanze chimiche come derivati del petrolio, laurilsolfato di sodio (SLS), dietanolammina (DEA) e glicole propilenico possono sconvolgere il sistema endocrino.

    Se vedi che qualche prodotto che usi abitualmente contiene un elenco di possibili contaminanti, sostituiscilo al più presto con cosmetici naturali, biologici e fatti con amore!