Psoriasi e stress emotivo: quando la pelle diventa lo specchio dell’anima

Una difficoltà a gestire i confini tra sé e gli altri, una chiusura al contatto emotivo profondo e l’annullamento del proprio io, sono tra le cause scatenanti di una delle malattie infiammatorie topiche più psicosomatiche: la psoriasi. Questa malattia infiammatoria della pelle colpisce di solito persone ipersensibili (ecto) con il biotipo cutaneo appunto sensibile. Si riconosce per le macchie rosse ricoperte di abbondanti squame argenteo-biancastre. La consistenza di queste lamelle è molto secca e per questo si frantumano col contatto delle mani.

A livello simbolico è una vera e propria corazza, seppur fragile, che il corpo struttura per creare un confine, volto in qualche modo a proteggere le ferite e le fragilità caratteriali. La psoriasi rappresenta quindi una difficoltà di regolazione dei confini, che si esprime sul viso.

Per la dott.sa Angela de Figueiredo, esperta di psicologia psicosomatica e fondatrice del centro di supporto psicologico di Roma il Mandorlo Blu: “La psoriasi potrebbe esprimere un conflitto tra il desiderio di mettersi in gioco e il timore di sentirsi invasi o di non riuscire a preservare il proprio spazio. Ancora oggi abbiamo una percezione distinta della mente e del corpo, mentre invece possiamo considerare questi aspetti come due facce della stessa medaglia, collegati tra loro come gemelli siamesi. Il somatico e lo psichico riflettono infatti la totalità della persona, con la sua storia e il suo modo di essere al mondo. Poiché attualmente sempre più persone manifestano il proprio disagio emotivo attraverso un sintomo somatico, ci si può chiedere quanto influisca anche il crescente senso di accelerazione della nostra società, per cui ci si sente spesso portati a fare e ad agire, allontanandosi dal proprio mondo interno e dalla possibilità di soffermarsi sulle proprie emozioni. Chi usa inconsapevolmente il corpo come veicolo per esprimere le difficoltà, si focalizza sul fisico come oggetto di attenzioni, perdendo il contatto con la globalità della propria persona. Questa tendenza può essere transitoria per alcuni, ma più marcata per altri, fino a sviluppare un vero e proprio disturbo di somatizzazione. In questi casi si diventa costantemente preoccupati per la propria salute e si è presi da un sintomo fisico che causa fastidio o dolore e a cui non si riesce a dare una spiegazione, sottoponendosi a continui controlli medici che non danno risultati risolutivi”.

La psoriasi si manifesta in particolare su gomiti, ginocchia, nocche delle mani e cuoio capelluto, ma è può essere presente anche sul viso, in particolare sulle guance e sul naso, comportando ancor più disagio e vergogna.

Una separazione traumatica, sentimenti d’impotenza, sensi di colpa e stati di stress attivano e acuiscono la formazione di queste lesioni psoriasiche in modo sorprendente veloce. Una psoriasi può non guarire con nessun prodotto topico o medicamento. Un percorso di consapevolezza, di liberazione dai sentimenti di vergogna, di risentimento e un sostegno psicologico spesso sono la chiave di una guarigione, anche definitiva, per ritrovare l’energia mentale atta a rimettersi in gioco intimamente nel rapporto con il mondo esterno.

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