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Davanti a un sintomo abbiamo 3 strade: fare orecchie da mercante, usare un rimedio sintomatico che lo metta in fuga o confrontarsi con il suo "retroscena". Le prime due sono per chi ha fretta di buttare la polvere sotto il tappeto, ma le conseguenze non tarderanno a palesarsi: il sintomo tenderá a cronicizzarsi, restando sempre presente, in modo piú o meno silente, ridestandosi di tanto in tanto nel fenomeno della recidiva. La terza é tuttavia la strada piú evolutiva, che a lungo andare premia, perché porta non solo a guarire davvero, ma anche a recuperare in relazione alla nostra persona le virtú della dignitá e della sapienza. Il corpo non sbaglia mai, non giudichiamolo sbagliato o problematico, il sintomo é "necessario" per cominciare il viaggio che ci porterá a comprendere il messaggio che sottente al sintomo.
Specie in ambito di parassiti questo messaggio a volte é duro da digerire, tuttavia anche secondo la chiave di lettura naturopatica il parassita continuerá a esistere fino a che nel profondo dell'individuo non saranno cambiate le condizioni di terreno che creano per lui un substrato fertile per insediarsi e riprodursi. Il parassita in natura non é che un indicatore biologico di determinate condizioni di base che si sono instaurate in un certo tipo di terreno. Quindi la parassitosi non é il problema reale ma la punta dell'iceberg di un processo caratterizzato da una serie di condizioni appartenenti al nostro "terreno". Per quanto riguarda l'umano é sempre un terreno non solo fisico ma anche emozionale, mentale e, nel caso di parassiti, aggiungerei anche relazionale.
Gli ossiuri, Enterobius vermicularis, sviluppano il tipo di elmintiasi (o parassitosi) piú diffusa e nota nel mondo. I parassiti portano alle spalle milioni di anni di evoluzione e hanno raggiunto un grado di adattamento tale che gli esperti osano definire "spettacolare". Visibili ad occhio nudo nelle feci, possono causare sintomi di tipo gastro intestinale (dolori addominali associati a prurito anale) ma anche nervoso, a causa delle sostanze che rilasciano nel nostro intestino e che invadono il nostro sistema nervoso, sostanze simili alla morfina, che scatenano: stanchezza, sonno agitato, bruxismo, cambiamenti di umore, nervosismo, compulsivitá nel mangiucchiare unghie o pellicine delle dita o stuzzicarsi pelle o cute in vario modo.
Sia che si parli di intestino, che di parassiti, il tema é quello della relazione, ovvero l'omeostasi dinamica che ci permette di esistere in relazione a un esterno proprio in funzione allo scambio continuo tra noi e l'altro da noi.
Tutto del nostro intestino parla di dinamicitá, vita, fermento e scambio di energia. La sua funzione di grande trasformatore, assimilatore ed eliminatore di tutto ció che proviene dall'esterno; la sua forma circolare e spiralica che suggerisce grande dinamismo e un grande potenziale di energia centrifuga (infatti il nostro intestino gira in senso orario) e infine il microbiota, cioé il vero cervello del nostro intestino, che non a caso oggi viene chiamato psico-biota: l'insieme di batteri, funghi e virus che lo forma conta piú di 1100 specie diverse e pesa 1 kilo e mezzo! Il nostro intestino ci racconta che volenti o nolenti siamo esseri fertili alla trasformazione, alla bio-diversitá, al fermento, allo scambio, al cambiamento e alla vita.
Il nostro intestino, come spesso accade, é sempre in grado di darci un'istantanea terribilmente fedele di noi stessi. La complessitá dei sintomi che etichettano spesso indegnamente il nostro prodigioso colon come "irritabile", "troppo permeabile", sono segni che testimoniano l'incapacitá di relazionarsi fluidamente, con amore e discernimento, sia con noi stessi che con il prossimo. Il nostro intestino cosí ricco di flessure, anse, curve a gomito, tortuosi e bui meandri sarebbe per sua natura il luogo dove sperimentare il tempo della scelta, dove impariamo sia a discernere che a fluire, a selezionare e a scartare, ma seguendo il flusso e senza darci troppo di testa, perché rallentare il tempo della scelta o rimandare quel sano lasciar andare potrebbe significare malessere, congestione, blocco.
Grazie al discernimento e alla corretta assimilazione la vita entra ed esce da noi stessi generando un flusso armonico di scambio e di relazione, l'esterno che accolgo in me mi offrirá ogni volta tutto il buono di cui sapró approfittare e che poi immetteró nel mio sangue e circolerá in me. Metaforicamente é qui che apprendo chi sono, cosa voglio e cosa non voglio, le mie fragilitá o la mia forza nel manifestare il mio volere, il mio bisogno verso l'esterno, verso l'altro, chi o che cosa posso o non posso lasciar andare, in che misura sento di poterlo fare e quando quel lasciar andare interpella anche vecchie parti di me o situazioni che mi coinvolgono e che mi ostino a trattenere ma che tutto sommato so non essere piú evolutive.
Invade il mio spazio, é insistente, eccessivamente presente, fugge al mio controllo, mi tormenta, genera ansia, preoccupazione, senso di arrendevolezza, cedevolezza, passivitá. Approfitta di me, della mia bontá e del mio essere servizievole, ma non mi riconosce nessuna virtú, chiede sempre di piú, non trova mai pace, non dá pace. Mi abita ormai, lo sento brulicare nella mia mente, mi trasmette impaziente frenesia, mi stuzzica di continuo, mi vampirizza, sfrutta il mio spazio senza chiedermelo o le mie qualitá senza riconoscermele. Approfitta del buono che ho, che é mio, che é in me e lo sfrutta a sua favore, ma senza chiedermelo, come se fosse una risorsa sua, mangia a mie spese e crea disordine dentro e attorno a me, mi invade láddove piú vorrei pace, silenzio, ordine, rispetto, confini... eppure non riesco a difendermi, a darmi sacralitá e quindi sempre continuerá ad entrare in me senza "bussare" né "togliersi le scarpe" con pensieri, parole o azioni invadenti, prepotenti e sempre senza considerare la mia persone o la mia presenza.
Il parassita giunge fin dai nostri primi anni di vita come un indicatore che ci segnala l'arrivo di una prova esistenziale o di un passaggio di vita in corso. Il campo é quello della relazione (mamma, papá, fratelli e sorelle, amichetti del nido, di scuola, colleghi di lavoro, vicini, co-inquilini, animali da compagnia) e del territorio o proprietá condivise (letto, stanzetta, giochi, cibo, casa, nido, banco di scuola, ufficio, quartiere, appartamento, auto, risorse economiche, alimentari, condominio, giardino). I parassiti giungono di solito fin dai primissimi anni di vita perché sono gli anni in cui viviamo la piú alta concentrazione di esperienze relazionali e con maggior intensitá sperimentiamo il concetto di territorio condiviso. Da una relazione originaria, che é lo stesso nostro territorio, cioé la pancia della mamma, via via si palesano ai nostri occhi esseri nuovi che minano sempre piú i miei privilegi di unicitá ed esclusivitá, esseri con cui mi si dice che dovró condividere spazi e affetti che prima erano di mio assoluto dominio. La domanda é "ma perché?","Chi siete?", "Cosa volete da me?", "E adesso come faró a difendermi da tutto questo?", "Mamma e tu da che parte stai?".
Davanti a questi piccoli primi quesiti esistenziali e constatazioni abbiamo due strade: subire o reagire. Perció le parassitosi tendono ad intensificarsi e a recidivare quando siamo piccini perché testimoniano tutto questo susseguirsi rapido di fasi evolutive, in cui grazie alla relazione con l'esterno apprendiamo a conoscere noi e l'altro, a sviluppare competenze sempre maggiori, strutturando via via sempre piú il nostro nucleo dell'io. Questo si traduce nel concreto nella fabbricazione di anticorpi, potenziamento del sistema immunitario (che per il 70% prende vita proprio nelle mucose linfatiche intestinali). Ecco che via via anche grazie a piccole infestazioni anche di parassiti apprenderó a cavarmela da solo, a superare fragilitá, paure, insicurezze o vittimismi, a fortificare il mio spazio interiore, per poi anche condividerlo senza paura dei rischi, sapendo anche dire di no e chiudendo la porta quando l'ospite é indesiderato. O a svilupparci un dialogo che mi tolga dal senso di essere stato invaso, sporcato o usato. Cosí apprenderó a mia volta a farmi rispettare, ad esprimere chiaramente i miei bisogni, a verbalizzare il mio essere e a manifestare il mio io armonizzandomi sempre di piú e sempre meglio con l'ambiente esterno e con gli altri individui. Ció porterá a migliorare sempre piú la reattivitá del mio sistema psico-emozionale e quindi anche quello difensivo-immunitario. Ecco demolito il luogo comune secono cui il "nemico" in realtá giunge perché siamo noi ad aprire le porte e a preparargli il giaciglio.
Sfide e domande esistenziali fin da bambini sono in grado di farci crescere, affrontando gradualmente ostacoli e difficoltá sempre maggiori, che via via ci vedranno sempre piú capaci di capire come e con chi stare in buona relazione, grazie a chi o a che cosa possiamo davvero crescere ed evolvere, quando é utile fortificare o destrutturare aspetti di noi stessi non piú utili alla vita. Detto ció i parassiti non saranno un tema tipico solo delle prime fasi di vita, poiché tutta la nostra vita é fatta di cicli che si ripetono fino alla morte... specie se non cambiamo.
Ogni volta ci sará sempre una nuova sfida una parte di noi potrá o dimostrarsi debole, cedevole, arrendevole, disposta a lascirasi invadere, a soccombere o altrimenti ostinata, decisa a non mollare, a non cambiare, in entrambi i casi siamo nell'ego. Ma l'altra parte, l'Anima, al contrario agogna, brama e ha sete di liberarsi di questi limiti per compiere un nuovo salto evolutivo nel suo cammino di perfezione. A noi la scelta.
I parassiti quindi mi sostengono nei miei processi evolutivi e vitali perché mettendo in luce i miei punti deboli nel corpo mi ricordano del potenziale della mia vera forza nell'anima e nello spirito.
Ricordiamo inoltre che i parassiti hanno dei cicli vitali sincronizzati con quelli della luna, hanno una vita essenzialmente notturna, ragione per cui la parassitosi può indurre ansia notturna con pensieri ossessivi, risvegli o insonnia, pruriti. Nelle notti di luna piena i parassiti si danno convegno nell’intestino del loro ospite/vittima per riprodursi, e questa può essere l’occasione per lanciare un attacco mirato contro di loro, per esempio assumendo i rimedi antielmintici naturali. L'ossiuro si riproduce ogni due settimane, rendendo critici (per l’acuirsi dei sintomi sia fisici che emotivi, mentali, comportamentali) anche i giorni intorno alla luna nuova. Secondo alcuni medici però il miglior modo di intervenire sui parassiti, per ottimizzare l’azione antiparassitaria, è quello di farlo ogni quarto di luna. L’orario di massima attività dei parassiti in questi giorni (di luna piena e/o di luna nuova) è tra le 2 e le 3 della notte (ora solare).
Trattengo il mio tormento interiore e lo maschero col sorriso? >> Rimedio floreale Agrimony
Tendo a dinamiche di co-dipendenza di tipo materno? >> Rimedi floreali Chicory + Red chestnut
Tendo a dinamiche di tipo carnefice-vittima? >> Rimedi floreali Vine + Centaury
Non riconosco i miei bisogni e amo soddisfare quelli altrui? >> Rimedio floreale Centaury
Non so qual é il confine tra me e l'altro? Mi esurisco nell'amore agli altri? >> Rimedio floreale Chicory
Sono molto sensibile alle influenze esterne, ho bisogno di schermarmi, prottegermi? >> Rimedio floreale Walnut
Mi lamento, rimugino, giro intorno al problema ma non lo affronto? >> Rimedi floreali Willow e White Chestnut
Ci sono conflitti o gelosie tra fratelli?
• per il figlio dominante >> Spirito del Tiglio gocce + rimedi floreali Holly e Vine
• per quello che subisce o che si sente l'ospite ingrato >> Crab apple + Pine + Larch + Centaury
Mi vergogno o mi sento spesso fuori luogo, estraneo, credo di disturbo agli altri? >> Rimedi floreali Crab apple e Larch
Non ne ho piú per nessuno... mi sono lasciato esaurire dalla mia stessa tendeza a fare tutto da solo o farmi carico di tutto per gli altri? >> Rimedi floreali Oak e Olive
A rinforzo della preziosa complessitá del terreno psico-intestinale, sia dell'adulto che del bambino, vengono in nostro aiuto i gemmoderivati, il cui floripotenziamento favorisce un'azione energetica piú completa e profonda anche sugli aspetti emozionali che sottendono al sintomo. La formula piú adatta sia per trattare la presenza di parassiti che per prevenirli vedrebbe una sinergia di gemme di Ailanthus altissima, Buxus sempervirens, Juglans regia, Alnus incana e Prunus spinosa. La costanza nell'assumerli anche per piú cicli consecutivi di 4-6 settimane intervallate da 15 giorni di pausa, ha premiato piú famiglie che mi hanno testimoniato non solo la scomparsa delle recidive dei parassiti, ma anche l'espulsione delle loro larve.
Un risultato maggiormente stabile e meno soggetto a recidive in assoluto ha previsto sempre l'associazione di una miscela di fiori che armonizzassero i temi evolutivi individuali, rinforzando il nucleo dell'io e il conflitto di relazione-territorio. A testimonianza del fatto che non vale la pena avere fretta di disinfestare senza aver in parallelo cura di rimettere il terrenno individuale nelle condizioni di fare da sé un'azione di discernimento e difesa.
Rimedi piú incisivi come gli estratti idroalcolici (miscela di Artemisia, Centaurea, Mallo di noce, Timo, Camomilla, Santoreggia) possono venirci in aiuto quando abbiamo infestazioni molto gravi o in adulti che desiderano spesso un rimedio "piú forte e rapido" perché temono il contagio di gruppo.
Ricordiamo anche la buona azione degli oli essenziali (timo, santoreggia, coriandolo e anche il versatile tea tree) tuttavia li lascerei in ultima istanza poiché a mio avviso vale la pena vivere per intero il processo di autofortificazione e consapevolezza).
Tuttavia una buona azione coadiuvante mentre assumiamo fiori di Bach e gemmoderivati potrebbero essere dalle 2 alle 7 gocce di Tea tree oil da massaggiare dentro l'ombelico tutte le sere (1-2 per i bambini, 3-4 adolescenti, 6-7 adulti).
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