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Nell’ultimo periodo l’inquinamento elettromagnetico è un argomento molto discusso, complice l’introduzione della nuova Rete 5G e i suoi potenziali effetti. Proviamo a capire meglio il suo meccanismo d’azione, le ricadute che ha sulla nostra salute e quella dell’intero ecosistema e le possibili protezioni da questo grande e invisibile pericolo che sta travolgendo le nostre vite.
Non esiste una nozione univoca di inquinamento elettromagnetico, ma possiamo definirlo quale “generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ad esempio il campo elettrico generato da un fulmine.” È una forma di inquinamento che assume grande rilevanza, soprattutto oggi, con l’avvento del 5G e l’enorme sviluppo e diffusione dei sistemi di telecomunicazione. Questo progresso tecnologico non va però di pari passo con le pubblicazioni sui possibili effetti nocivi sull’ambiente e sull’uomo.
Le ipotesi di interazione tra campi elettromagnetici ed organismi viventi sono varie e tutte sono state dimostrate da qualcuno e smentite da altri.
Le interferenze da campi elettromagnetici sono ben conosciute nel campo dell'elettronica, ma vengono negate dalla medicina ufficiale, la quale non è in grado di capirne il meccanismo d'azione. Tutti quanti però abbiamo notato almeno una volta nella nostra vita che quando arriva una telefonata sul cellulare appoggiato vicino a un computer o a una radio, questi ultimi emettono segnali di disturbo ancora prima che squilli il telefonino. Ora immaginiamo quale effetto possano avere i campi elettromagnetici su un organismo vivente come quello umano, che lavora con una potenza molto inferiore a qualsiasi apparato elettronico e perciò molto più sensibile! Questo esempio ci aiuta a capire bene la pericolosità dei campi elettromagnetici. E non stiamo parlando solo di salute fisica e mentale delle persone, ma anche quella degli animali, delle piante e dell’acqua. Non servono prove scientifiche…sono sotto gli occhi di tutti gli effetti di questo progresso tecnologico che impelle sul nostro pianeta non curante degli effetti devastanti che ha già portato sul clima, sulla qualità dell’aria e dell’acqua, sulla moria e sul malessere manifestato da alcune specie di piante, sullo stato di salute di alcuni animali e sul cambiamento del loro comportamento. Anche le malattie che colpiscono l’uomo sono aumentate e peggiorate: sono sempre maggiori i casi di ipertensione, allergie, insufficienze immunitarie, tumori e disturbi comportamentali la cui evoluzione negli ultimi anni non trova altre spiegazioni.
Ciò che sappiamo bene è che le comunicazioni tra le varie parti del nostro corpo avvengono tramite segnali elettromagnetici. Perciò non è difficile immaginare che i segnali elettromagnetici esterni generati da cellulari e tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche possano disturbare la trasmissione dei segnali nel nostro organismo e portare così a disarmonie, disturbi e malattie anche gravi.
Le cellule del corpo umano comunicano tra di loro con onde longitudinali a frequenze tra 900 Mhz e 16 Ghz. Considerato che ad esempio i cellulari lavorano con frequenze da 800 Mhz fino a 2,6 Ghz , è logico che ci siano delle interferenze. Come quando ascoltiamo la radio in macchina e spesso si inseriscono, con volume più o meno forte, altre emittenti, con conseguenti difficoltà nel seguire le trasmissioni. Ecco… le nostre cellule si trovano nella stessa situazione e ciò può portare a diversi malfunzionamenti.
A peggiorare la situazione l’arrivo di questa nuova generazione di rete mobile che succede le precedenti 2G, 3G e 4G con prestazioni e velocità molto superiori. Un’importante e preoccupante peculiarità di questa rete sarà quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta rapidi. Una tecnologia non a esclusivo uso degli smartphone ma che coinvolgerà anche altri dispositivi di utilizzo quotidiano: dal frigorifero all’ascensore, dall’auto al semaforo, etc… Una grande rete wireless ad altissima velocità alla quale saranno connessi 24 h su 24h, 7 giorni su 7, tutti gli oggetti e le persone, senza possibilità di sottrarsi. Ci attende un vero e proprio tsunami di campi elettromagnetici che travolgerà l’intera popolazione e l’ambiente. Saremo esposti a onde millimetriche ad altissima frequenza, mai utilizzate prima e i cui effetti sulla salute non sono stati studiati. Ciò che è certo è che utilizzo di queste particolari frequenze al di sopra dei 6 Ghz e l’esposizione massiccia e prolungata avranno inevitabili effetti sul benessere del pianeta.
Nonostante la normativa sull’inquinamento elettromagnetico si rifaccia al principio di precauzione imponendo un elevato livello di tutela, i limiti di esposizione cautelativi sono finalizzati a limitare esclusivamente gli effetti termici che le onde elettromagnetiche hanno sull’organismo, senza considerare quelli non termici bensì biologici, sui quali non essendoci dimostrazioni scientifiche vengono negati. Esistono però vari motivi oltre che diversi studi scientifici non valutati, che ci danno un buon motivo per pensare che queste onde disturbino la trasmissione delle informazioni (ad es. le Teorie della Oggettività del Prof. Konstantin Meyl). Ma per ogni nuovo studio che prova la cancerogenicità o altri effetti negativi sulla salute, ne esce un altro che dimostra il contrario. Ancora una volta gli interessi economici hanno fatto sì che lo sviluppo procedesse prima di avere la certezza di essere completamente sicuro.
Non ci resta altro che cercare di evitare questo treno in piena corsa, fermarlo sarà difficile ma possiamo adottare delle misure di protezione per noi e gli altri, compresi animali, piante e acqua. Abbiamo varie possibilità:
Alla luce del nuovo progresso e dell’avvento del “Internet delle cose”, queste tre misure di protezione sono poco attuabili.
Le onde millimetriche ad altissima frequenza usate dal 5G, possono viaggiare solo per breve distanza e questo richiede un’infrastruttura composta da migliaia e migliaia di ripetitori situati vicini tra loro. Saremo immersi in una rete invisibile di onde e radiazioni che ci avvolgono, attraversando 24 ore su 24 il nostro corpo, avvolgendo i nostri organi e non abbandonandoci mai: il tasto “spegni” non lo abbiamo più tra le mani perché è su un apparecchio di cui noi non possiamo avere alcun controllo.
Dobbiamo cercare altre strade per difenderci. In particolare dobbiamo rinforzare lo stato di equilibrio e le condizioni energetiche dell’organismo: ricaricarlo energeticamente perché possa comunicare con segnali forti e chiari, aiutarlo a filtrare i segnali di disturbo tramite il buon funzionamento del sistema di trasmissione e stimolarlo a mettere in atto le risposte che servono per evitare interferenze e riparare eventuali danni. Come?
I campi bioenergetici sono campi che rappresentano un’idea o, come si dice oggi, un’informazione. In-forma viene dal latino e vuol dire “dare forma”. Un’informazione dà forma alla mente (idea) e/o alla materia (vedi campo morfogenetico di Sheldrake). Un campo informativo non è una cosa astratta, ma una realtà concreta, anche se non materiale.
La meta di un campo informativo è dare forma alla mente, ai pensieri, alle emozioni e, direttamente o indirettamente, alla materia. Perciò il tipo di campo informativo collegato determina in larga misura come si manifesta un pensiero o una forma materiale. Questo vuol dire che la presenza di un forte campo bioenergetico in un luogo favorisce il manifestarsi della corrispondente forma di pensiero. Chi vive ad esempio in un ambiente dove domina la forma di pensiero “pace” è portato a comportarsi pacificatamente, chi si trova invece in un ambiente dove domina la forma pensiero “invidia” sarà portato a essere invidioso.
Detto questo, è naturale prendere in considerazione la possibilità di creare campi bioenergetici che aiutino l’organismo a evitare i danni dovuti all’inquinamento elettromagnetico di oggi. Possono ad esempio essere usati campi bioenergetici che rinforzano l’organismo o lo mettono in grado di ridurre l’impatto negativo dell’elettrosmog, come forza ed equilibrio. Oppure si possono utilizzare campi ideali di sostanze con un’azione antiossidante che aiuta l’organismo a contrastare i processi ossidativi causati dall’elettrosmog come vitamine, oligoelementi e flavonoidi.
Con appositi strumenti, come il computer radionico o trasmettitori che utilizzano la geometria sacra e /o altre antiche conoscenze sulla trasmissione di campi ideali, si possono caricare questi campi su supporti che hanno una buona capacità di memoria, mantengono la carica per tempi molto lunghi e sono facilmente utilizzabili.
Anni di ricerca ci hanno portato oggi all’individuazione dei campi bioenergetici più adatti a caricare energeticamente l'organismo, a sostenerlo nel filtrare segnali indesiderati e a stimolare i necessari meccanismi di difesa e riparazione per evitare problemi dovuti all'esposizione all’inquinamento elettromagnetico e a questa nuova e potenzialmente dannosa nuova generazione di rete mobile.
E-well e Cell-well sono i due supporti caricati con questi campi bioenergetici, entrambi recentemente potenziati per una migliore difesa contro le onde millimetriche ad altissima frequenza del 5G. Possono essere utilizzati collocandoli nell’ambiente o direttamente sulla fonte dell’inquinamento elettromagnetico diffondendo i loro campi nel raggio di qualche metro.
E-well ha un’azione specifica di protezione dalle frequenze emesse dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche e dai disturbi geopatici ( falde sotterranee, nodi di Hartmann…). Sono piccoli dischetti caricati con campi quantici che aumentano l’energia vitale e stimolano l’organismo a ottimizzare le risposte all’esposizione dei campi elettromagnetici emessi da questi dispositivi.
Per cellulari e smart-phone, sono stati invece pensati degli appositi dischetti, Cell-well, in grado di trasmettere vibrazioni armoniche che limitano e riparano i danni dovuti all’esposizione di queste invisibili minacce... sempre più dannose per potenza e diffusione.
È stato dimostrato che anche i rimedi floreali, in quanto prodotti vibrazionali, sono capaci di ottimizzare la risposta dell’organismo in caso di danni già subiti o mettere in atto processi di difesa e prevenzione. Due in particolare, sono stati studiati e sperimentati a tal fine.
Il Resque remedy conosciuto per la sua azione di ottimizzare le risposte dell’organismo di fronte a eventi insoliti come piccole e grandi emergenze, e il rimedio floreale californiano Yarrow Special Formula, sviluppato dopo il disastro di Cernobyl per aiutare le vittime a ottimizzare le risposte dell’organismo ai danni subito e in seguito si è visto che funziona anche per l’inquinamento elettromagnetico.
Se il progresso si dimostra inarrestabile… è arrivato il momento di assumerci la nostra personale responsabilità per il bene nostro e dell’ambiente, mettendo in atto comportamenti consapevoli e circondandoci di vibrazioni positive.
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