La video-rubrica "Incontri con le Erbe" è un'occasione imperdibile per incontrare fiori e piante in maniera spontanea e naturale.

Grazie all'esperienza e alla passione di Lucilla, che ha fatto del mondo delle erbe il suo campo di studio e d'azione, impareremo a conoscere la natura e a guardarla con un occhio più attento, grato e riconoscente. Lo stesso sguardo con cui qui a Remedia realizziamo tutti i nostri prodotti.

In ogni puntata Lucilla incontrerà una pianta diversa, le si siederà accanto, descrivendola con cura, raccontandone la fisiognomica, senza dimenitcare di lasciare spazio all'incontro più empatico ed emozionale. Ci svelerà i segreti della tradizione e i differenti utilizzi che di ogni pianta si possono fare.

Impareremo che le piante sanno, anche se non dicono, almeno non nella lingua che solitamente parliamo. Per sentirle dovremo imparare a guardarle e ad ascoltarle in modo nuovo.

Nessuno meglio di Lucilla può suggerirci come. Mettiamoci in ascolto.

"La mia grande passione per le piante e la Natura mi ha permesso di laurearmi in Scienze Agrarie e diplomarmi Erborista. Ho incontrato maestri che mi hanno addestrata nello studio e nella pratica della preparazione. Continuo tuttora a praticare la raccolta come momento sacro di unione e comprensione delle virtù delle piante. In particolare preparo Essenze floreali, compresi i Fiori di Bach, nel metodo originale e le Madri dello Spirito degli Alberi, frutto della ricerca tutta nata in seno a Remedia.

 Il mio aiuto alle persone consiste nell'accompagnarle a scegliere i loro più adatti compagni di viaggio fra Alberi e Fiori. Una vera arte condotta con cuore, sapienza e intuizione. Per questo mi avvalgo di modi semplici e giocosi come la lettura delle foglie per incontrare l' Albero Maestro. Il mio stile, parte sempre di più dal fatto che la malattia non ha un'origine materiale. Dalle piante e con le piante cerco quindi uno scambio di messaggi sottili e meno ponderali, ma veramente benefici per la qualità della nostra vita".

Lucilla Satanassi

 

 

L'Alloro

Buongiorno, sono Lucilla e ancora una volta vi accompagno ad incontrare le piante che vengono custodite e allevate a Remedia. Assieme ad Ermes oggi ho l’onore di presentarvi Alloro.

È una pianta con cui sono cresciuta, un alberello che appartiene a una famiglia che ci dà grandi aromi: le Lauraceae. E quando parlo dell’Alloro, del Laurus nobilis, pianta governata dal Sole, sono molto coinvolta emotivamente anche perché era uno dei miei amici preferiti. Pensate che in 3° elementare quando mi fu chiesto di descrivere il mio migliore amico parlai proprio dell’Alloro: era l’albero su cui mi andavo a rifugiare quando c’era qualcosa che non andava, quando mi sentivo offesa o avevo bisogno di protezione. Mi piaceva tantissimo perché lui era sempre verde, sempre. Mi proteggeva dal vento e dal troppo caldo, e quando ero sui suoi rami mi sentivo più vicina alle cose belle: mi piaceva tantissimo osservare da questa prospettiva più alta il luogo in cui sono nata, le cose e il paesaggio di tutti i giorni.

Con Alloro c’è una relazione antica: è una pianta antica.

Abbiamo fatto una scelta molto attenta piantando qui questi alberelli 25-30 anni fa, perché sappiamo che essendo una pianta solare, Alloro è molto individuale: ogni individuo ha cioè delle specificità ed entra in relazione con gli umani e gli animali con cui cresce, così come con l’ambiente e il paesaggio. Queste piante in particolare arrivano da una vivaio biodinamico e abbiamo voluto allevarle in questo luogo con galline, galli e viti. Proprio su questo alberello di Alloro è vissuta per oltre un anno una gallina selvatica, che ha passato tutto l’inverno rifugiandosi sui rami e tra le foglie, anche quando c’era la neve alta.

È una pianta che mantiene le sue belle foglie coriacee tutto l’anno. Sono senza peli, con un margine fogliare ben definito, dal colore più opaco e chiaro sulla pagina inferiore, che permette ad Alloro di muoversi e di scegliere se assorbire più frescura o più calore, adattandosi a climi vari: al caldo eccessivo dell’estate o al freddo dell’inverno. Vivere in questa zona, sui 500 metri, non è molto semplice per Alloro perché deve affrontare le nevicate invernali, ma se in inverno soffre un po' schiacciato a terra sotto la neve, grazie alla grande elasticità dei suoi rami e alla sua capacità di reagire si rimette sempre in piedi. È proprio nel momento subito prima dell’inverno che si carica di sostanze e calorosità che gli permetteranno di sopravvivere al freddo e al gelo invernale.

Alloro divide i propri sessi: abbiamo alberi maschi con fiori maschili che producono polline e alberi femmine con fiori femminili con i loro begli ovari con le fioriture a inizio primavera. Qui siamo vicini ad un Alloro femmina: dai fiori fecondati vediamo le drupe, le bacche che si stanno formando e che in questo momento (giugno 2020) sono verdi, simili a piccole olive. Cresceranno durante l’estate e in autunno saranno mature, di un bellissimo colore nero, lucenti come pupille che guardano il paesaggio e attirano gli abitanti del luogo.

Principalmente attirano degli uccellini che ne sono ghiotti (come merli e storni) e grazie a loro l’Alloro si dissemina. Questi animali si cibano delle drupe che passano attraverso il loro intestino, vengono preparate per poter germinare e poi poste in altri luoghi, sempre protetti, dove i piccoli allori potranno crescere (spesso troviamo le cacchette di questi uccelli in luoghi riparati, dove ci sono anche spini o rovi che proteggeranno le giovani pianticelle). Questo è un esempio della cooperazione nella vita della natura: compiere grandi imprese con un minimo sforzo grazie alla collaborazione!

E anche noi abbiamo ristabilito questa connessione e cercato di collaborare con lui: Alloro è molto saggio e reattivo, ci è venuto incontro, ha capito che per noi lui è molto importante, perciò ha cercato di dare il meglio di sé. È una pianta di guarigione che sa di dover mettere a disposizione di tutti gli esseri viventi le sue proprietà.

Ne raccogliamo varie parti in varie fasi dell’anno, ma sappiamo che si esprime in particolare attraverso il suo olio essenziale e la sua acqua aromatica, che distilliamo da tanti anni. Cerchiamo di comprendere quando sia il momento migliore per raccogliere le sue foglie per la distillazione o le sue bacche per fare l’oleolito. Cioè cerchiamo di entrare in relazione con lui, come con altre piante: e quando lo facciamo, quando ci mettiamo a servizio delle piante e gli chiediamo qualcosa, loro rispondono sempre.

Componenti principali dell'olio essenziale di alloro

La risposta di questo Alloro con cui viviamo è anche nei componenti principali dell’olio essenziale di questi compagni di viaggio, sotto cui siamo in questo momento. È bellissimo vedere come la chimica e l’analisi di laboratorio ci aiutino a sostenere e oggettivare tutto il lavoro che stiamo facendo con le piante, con la terra e i nostri metodi di agricoltura bioenergetica. Tramite queste analisi scopriamo che il nostro Alloro riesce ad uscire dalle medie contemplate nelle descrizioni degli oli essenziali di altri individui.

Gli diamo voce anche così, vedendo i suoi componenti.

  • Uno dei suoi principali componenti è eucaliptolo, un ossido importante, presente almeno al 40% nel nostro olio essenziale di Alloro (normalmente solo al 25-30%!). E’ una sostanza che ingloba anche una molecola di ossigeno, che porta con sé l’elemento “acqua” nell’espressione più focosa dell’olio essenziale: con eucaliptolo abbiamo una traccia yin nel nostro olio essenziale. Ci parla delle sue proprietà disinfettanti, antivirali, antibiotiche, che sostengono il funzionamento dell’apparato respiratorio;
  • poi troviamo beta-phellandrene (13%), un sesquiterpene che fa parte della gamma dei terpeni, le sostanze più selvatiche. Anni fa era in voga la deterpenizzazione: ma noi abbiamo sempre creduto nella ricchezza integrale che le piante ci donano e abbiamo dato molta forza all’espressione chimica delle piante attraverso i terpeni. Ora la scienza ci dà ragione, ci dice che questi terpeni sono molto importanti per loro azione diretta sul nostro sistema immunitario, per esempio.
  • Altri terpeni: betapinene (11%), alfapinene (7%).
  • Abbiamo anche un alcool: il linanolo (5%). Rispetto ad altri oli essenziali di Alloro che provengono da altre parti qui non c’è un’alta percentuale di linalolo perché non è un elemento peculiare di questa pianta (lo troviamo piuttosto nella Lavanda o nella Salvia Sclarea). E’ interessante immaginare come queste sostanze aromatiche vengano scambiate tra le piante, anche di specie diverse, attraverso l’apparato radicale.
  • Troviamo poi una bassa percentuale di limonene (2%) che è uno di quei terpeni che può creare più problemi di allergie, se posati sulla pelle.
  • Tra gli ultimi componenti, è interessante vedere come questo Alloro riesca a sintetizzare sostanze tipiche di sorelle piante che vivono in areali tropicali. Alloro appartiene alla stessa famiglia della Ravintsara (la canfora del Madagascar), che è molto in voga oggi per le sue proprietà antimicotiche, antivirali, antibatteriche e disinfettanti. Con lei il nostro Alloro condivide dei principi attivi, come il beta-cariophyllene (0,7%) (si, ci sono note di chiodi di garofano!) e l’ ylangene (0,08%) (note di ylang ylang!).

Ecco, nei nostri parchi e giardini abbiamo in Alloro un alleato incredibile, per sostenere la funzione fisiologica del  nostro sistema immunitario!

ERMES

Laureato in Tecniche Erboristiche, a Remedia si occupa del laboratorio cosmetico insieme a Pamela.

Mitologia e iconografia

Il mito narrato da Ovidio racconta di Apollo, che un giorno fece arrabbiare Cupido. Per punirlo questi lo trafisse con una freccia d’oro, legata all’amore; poi trafisse la ninfa Dafne con una freccia di piombo, inibendola di questo sentimento. Apollo si ritrovò innamorato di Dafne che non ricambiava il suo amore: la inseguiva e le stava sempre addosso, tanto che lei, esasperata, dovette chiedere aiuto alla madre Gea che la trasformò in una pianta di Alloro. Per non rinunciare a lei, il dio le diede il dono di essere sempreverde. E per averla sempre con sé raccolse le sue fronde e se ne adornò capo, cetra e faretra.

Così, nell’iconografia storica vediamo che adornare il capo di rami di alloro è segno di riconoscimento di merito e traguardo, sia nel campo militare che in quello delle lettere e della musica (pensate che anche la nostra “laurea” deriva proprio da Laurus nobilis: alloro!)

Legata al dio Apollo, questa pianta adornava i viali dei templi a lui dedicati: si credeva che il passaggio sotto le sue fronde avrebbe purificato corpo e spirito prima dell’accesso al luogo sacro. Veniva poi utilizzata all’interno del templi dalle sacerdotesse stesse, che ne masticavano le foglie e ne diffondevano il profumo tramite fumigazioni. Il crepitio dell’alloro bruciato incentivava l’arte divinatoria.

Proprietà

Apollo era anche il dio della medicina: pensiamo a quali e quante potenzialità ha la pianta di Alloro in campo medico!

  • promuove e attiva la digestione, ha un’azione carminativa che modula e riduce la formazione di gas da fermentazione di cibi, aiuta il loro riassorbimento ed eliminazione (se ne veda l’uso popolare in cucina: foglie di alloro bollite con le castagne o aggiunte agli arrosti…);
  • proprietà balsamiche, antisettiche, mucolitiche, espettoranti, con un’azione antinfiammatoria adatta a contrastare le patologie invernali come raffreddore, bronchite, tosse;
  • l’azionea sostegno della reazione fisiologica alle infiammazioni è valida anche per muscoli e articolazioni;
  • è un ottimo tonico nervoso: il suo profumo fresco rinvigorisce mente e corpo ed è molto utile in caso di astenia e affaticamento.

Insomma: Alloro è un valido alleato da portare sempre con noi!

Olio essenziale di Alloro

Già dal suo odore ne riconosciamo il grande potere balsamico: è fresco, leggermente pungente. Qualche goccia del suo olio essenziale diffusa nell’ambiente chiuso ci permette di godere delle sue proprietà balsamiche anche in pieno inverno, così come possiamo veicolarne sempre qualche goccia in un olio fisso per praticare massaggi espettoranti sul torace. E allo stesso modo si possono fare dei massaggi decontratturanti e antinfiammatori articolari e muscolari, così come possiamo massaggiare torace e pancia per problemi digestivi o per tensione addominale dovuta alla fermentazione dei cibi.

Idrolato di Alloro

È un prodotto secondario della distillazione, ma ha un potenziale infinito essendo un’acqua che trasporta il messaggio della pianta e trattiene una piccola frazione di olio essenziale. Così puro, l’idrolato di Alloro può essere usato tranquillamente su pelli sensibili e mucose delicate, anche come tonico viso (consigliamo di tenerlo in frigo in estate per aumentarne l’effetto rinfrescante!). La sua azione purificante e seboregolatrice permette di regolare le pelli più grasse, ma è ottimo anche come dopobarba, per tutte quelle pelli delicate che vengono messe a prova dalla rasatura. E non dimentichiamo i capelli! Si può fare un leggero massaggio sulla cute con l’idrolato di Alloro per ossigenare i tessuti, fortificare i capelli, sgrassarli e prevenirne la caduta.

Aromaterapia sottile

Alloro è legato al sapere e alla conoscenza, al raggiungimento di nuovi stati di coscienza. Aiuta a ragionare in modo fluido e chiaro, rinfrescando la mente per decidere con maggiore decisione, fermezza, centratura. Allontana tutto ciò che ci impedisce di pensare in modo “pulito” o non confacente al nostro sentire.

Ecco per voi due semplici preparazioni “fai da te” che potrete ripetere a casa vostra:

DENTIFRICIO SECCO

  • 75 g argilla bianca (va bene anche verde)
  • 25 g bicarbonato di sodio
  • 20 gocce olio essenziale di Alloro
L’argilla ha un grande potere ripulente e assorbente e la sua azione lenitiva sostiene le gengive; il bicarbonato è purificante, antibatterico e sbiancante.

Non consigliamo l’uso giornaliero di questo dentifricio secco, perché questi due ingredienti possono col tempo danneggiare lo smalto dei denti per via dell’azione abrasiva che hanno, soprattutto il bicarbonato di sodio!

Si utilizza in polvere, ponendone una piccola quantità direttamente sullo spazzolino inumidito. Mantenere il dentifricio in polvere in un vasetto di vetro chiuso per una migliore conservazione.

 

DEODORANTE

  • 100 ml idrolato di Alloro
  • 7 g bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaio di alcool alimentare
  • 3 gocce olio essenziale di Alloro

Unire il bicarbonato all’idrolato di Alloro e mischiare; far disciogliere l’olio essenziale nel cucchiaio di alcool, poi unirlo all’idrolato.

Filtrare la miscela per eliminare l’eccesso di bicarbonato e versare il tutto in un pratico contenitore di vetro in spray da 100 ml.

Agitare sempre bene prima dell’uso e conservare il luogo fresco.

Categoria: La Voce delle Piante