Con l’inconscio la Natura ci ha forniti di un computer potentissimo, immensamente più potente di qualsiasi computer costruito dall’uomo. Purtroppo però non esiste un libretto delle istruzioni e difficilmente siamo in grado di intravederne le potenzialità, quello che potrebbe fare per noi se fossimo in grado di usarlo bene.

A differenza del computer l’inconscio impara dalle esperienze e di conseguenza sviluppa nuovi programmi e modifica quelli esistenti, ma ha sempre bisogno di noi per essere indirizzato.

Sapere cosa fa l’inconscio e quali sono i suoi funzionamenti ci permette di usarlo veramente a nostro vantaggio invece di essere in balia dei suoi programmi.

Spesso accade che se un certo programma ha funzionato molto bene in una determinata situazione del nostro passato, noi tendiamo a riutilizzarlo anche oggi, ma essendo cambiata la situazione, ed essendo cambiati noi, il programma non è più utile. Tuttavia il nostro inconscio continua a riproporlo finché non gli facciamo capire che è meglio sostituirlo con un programma più appropriato.

 

Come funziona l’inconscio?

L’inconscio è quella parte della nostra intelligenza che esegue in automatico tutti i processi mentali che possono essere eseguiti senza analizzare, ragionare e decidere, facoltà che sono riservate alla mente conscia. È sempre al lavoro per soddisfare i nostri desideri ed eseguire gli ordini. Tuttavia spesso possono capitare delle incomprensioni se non sappiamo come dobbiamo dargli gli ordini. L’inconscio si fa guidare dalle nostre emozioni. Attribuisce importanza alle cose secondo il nostro livello di coinvolgimento emotivo: poca importanza quando ci sono poche emozioni, molta importanza quando ci sono forti emozioni. Nelle sue azioni si muove alla ricerca di emozioni gradevoli o per allontanarci da emozioni sgradevoli. Perciò sono principalmente le nostre emozioni a guidare l’inconscio. Per fare questo associa ad ogni evento le emozioni che abbiamo sperimentato in quel momento. Quando ci ricordiamo dell’evento si presenta anche l’emozione, così come quando sperimentiamo l’emozione ci viene in mente automaticamente anche il ricordo collegato.
Tutto quello che succede lascia delle tracce nell’inconscio, tracce che sono tanto più profonde tanto più forte è l’emozione collegata. Con ogni ripetizione dell’evento le tracce diventano più profonde e perciò incanalano l’inconscio sempre di più a seguire quelle tracce e a eseguire il relativo programma appreso.
L’inconscio esegue sempre i nostri ordini e cerca di realizzare i nostri desideri, ma non distingue tra azioni utili e azioni dannose. È importante sapere in che modo recepisce quello che vogliamo da lui, altrimenti potrebbe eseguire programmi deleteri per noi o per gli altri.

Ecco le caratteristiche importanti dell’inconscio:

  • prende tutto alla lettera;
  • non ragiona;
  • prende tutto sul serio;
  • segue le emozioni.

Prende tutto alla lettera

Quando diamo un ordine all’inconscio dobbiamo essere molto precisi e usare le parole adatte. “Sono stupido” è diverso da “Ho fatto una stupidaggine”. Nel primo caso, dopo un certo numero di ripetizioni, finiamo per convincerci che siamo stupidi e che non esiste margine di miglioramento; nel secondo caso invece possiamo sempre imparare a comportarci diversamente.

Non ragiona

Esegue gli ordini così come li percepisce, senza ragionare su utilità, convenienza, effetti collaterali e altro. Per questo l’inconscio riesce persino a creare delle malattie per eseguire un ordine mal espresso. Se capisce che non vogliamo fare un certo lavoro, ci fa venire qualche disturbo che rende impossibile svolgere quella mansione. Il problema è che quasi sempre il disturbo che emerge è ben più sgradevole del lavoro stesso che volevamo evitare.

Prende tutto sul serio

Non distingue tra uno scherzo e un’informazione seria. Perciò è meglio evitare di scherzare su certe cose, non solo con noi stessi, ma anche con altre persone. Se uno dice per scherzo: “sei proprio scarso” l’inconscio potrebbe prendere per vera la notizia. Lo stesso vale per gli scherzi che mimano degli handicap. Attenzione quindi a ciò che si dice quando si educa un bambino.

Segue le emozioni

L’inconscio segue le nostre emozioni, i sentimenti, nonché le immagini, i suoni e gli odori che queste evocano. Se ripetiamo mille volte “sono sicuro di farcela” ma dentro di noi c’è la paura del fallimento, l’inconscio darà retta alla paura e realizzerà il fallimento. Una buona strategia per ottenere i risultati sperati è quella di visualizzarsi e immaginarsi con costanza nell’immagine di noi che siamo riusciti nell’impresa.
Se invece una persona pensa; “non voglio ammalarmi” sta in realtà creando dentro di sé un’immagine di malattia e l’inconscio potrebbe scegliere di seguire questo input che gli diamo. Meglio crearsi un’immagine di sé in salute e pieni di vita, con un sistema immunitario forte, per stimolare l’inconscio ad andare in quella direzione.
È bene inoltre evitare tutte le negazioni come “non”, così come tutti gli stimoli che indirizzano a scappare via da qualcosa. Stimolare l’inconscio a muoversi verso una meta gradita è molto più potente che stimolarlo a evitare qualcosa.

 

ESERCIZIO

Prova a scrivere con la mano meno abile alcune parole in stampatello. Difficile vero?
Ora prova a farlo solo nella tua immaginazione, vedrai che il movimento non è fluido nemmeno lì! Questo vuol dire che il problema non è tanto nella tua mano, ma nel fatto che il tuo inconscio non ha imparato come muoverla. Ora continua a ripetere il movimento nella tua immaginazione e vedrai che pian piano il movimento diventerà più facile. Ora riprendi in mano la penna e prova nella realtà: vedrai quanto hai migliorato! Naturalmente anche la tua mano ha bisogno di un po’ di prassi, ma imparerà molto velocemente ora che l’inconscio è stato allenato.

Processi motori

Uno de modi in cui impara l’inconscio è la ripetizione, questo serve per rendere automatiche tutte quelle azioni che eseguiamo di frequente. Vi ricordate la prima volta che avete guidato una macchina? Quanto era difficile pensare contemporaneamente a tutte le azioni da eseguire…
Dopo un certo lasso di tempo tutto è diventato automatico. L’inconscio ora fa tutto da solo e noi con la mente conscia possiamo fare altro. L’inconscio non riesce a distinguere tra le informazioni che arrivano tramite i nostri sensi e quelle che generiamo direttamente nella nostra immaginazione. Perciò fare una cosa realmente o immaginare di farla è la stessa cosa per l’inconscio. Sfruttando questo dato possiamo imparar e/o perfezionare un’attività facendola nella nostra immaginazione. Possiamo usare questa tecnica per qualsiasi attività corporea: migliorare nello sport, nel suonare uno strumento, nei lavori di manualità, ecc. La tecnica funziona ancora meglio se oltre al gesto manuale riusciamo a immaginare anche tutte le sensazioni che nella realtà sarebbero coinvolte. Questo significa non solo immaginare il movimento della mano sul foglio, ma sentire anche il contatto con il foglio, il rumore della penna sulla carta, l’odore dell’inchiostro, ecc.

 

L'importanza delle emozioni

Di fronte a un pericolo è richiesta una reazione immediata che può eseguire solo l’inconscio, la mente conscia ci metterebbe troppo tempo. In queste situazioni non abbiamo tante occasioni per imparare, perciò ci vuole un meccanismo che garantisce un apprendimento immediato. Mettiamo che abbiamo reagito alla prima aggressione con fuga e che questa sia stata di successo. Grazie alla fortissima emozione di paura l’inconscio memorizza immediatamente il programma che ha avuto successo e lo propone in automatico la volta successiva che ci troviamo di fronte a un’aggressione.
L’inconscio continua a eseguire il programma per sempre e indipendentemente dalle circostanze.
Per cambiare un programma acquisito l’inconscio ha bisogno di un’emozione diversa ma altrettanto gradevole, più forte ed efficace. Anche in questi casi l’immaginazione ci viene in aiuto, permettendoci di creare risposte più adatte e gradevoli a quelle situazioni passate che avevano “installato” il programma sbagliato nel nostro inconscio.

 

Le malattie

Spesso anche le malattie sono causate da programmi vecchi e inadeguati alla situazione attuale. Di frequente sono programmi installati dall’educazione ricevuta. Pensiamo a una bambina che è stata costantemente obbligata a tenere tutto in ordine con continui rimproveri. Il suo inconscio impara che un ordine non perfetto equivale a essere privata dell’amore. Visto che a quell’età sentirsi amati è di primaria importanza l’inconscio decide che è utile fare di tutto per mantenere un ordine perfetto. Così anche da adulta, anche quando i genitori saranno morti, questa persona non farà altro che mettere in ordine ed esigere lo stesso ordine dagli altri, diventando insopportabile ai suoi famigliari e a se stessa. A un certo punto questa persona si stancherà di mettere sempre in ordine senza ricevere alcuna gratificazione, ma non riuscirà a smettere perché l’inconscio lo esige. Quando il desiderio di non farlo diventerà abbastanza forte l’inconscio interverrà per realizzare il desiderio della donna di non dover più pulire. Siccome l’inconscio non è in grado di capire il motivo della mania di pulizia non può intervenire sulla causa. Perciò deve trovare un’altra soluzione. Per esempio farsi venire l’artrite reumatoide che rende molto difficile l’uso delle braccia e delle mani. Probabilmente all’inizio non servirà a tanto, perché la persona continuerà i suoi lavori nonostante i dolori. Così l’inconscio aumenterà i dolori finché la persona non riuscirà più a fare niente. E finalmente potrà smettere di fare le pulizie senza smettere di sentirsi amata per questo… ma a che prezzo!?
Come si fa a risolvere una situazione di questo tipo? Sostituendo con alcune tecniche specifiche i vecchi programmi dell’inconscio con programmi più utili. Così la persona potrà sempre amare l’ordine, ma diventare libera di decidere fino a che punto valga la pena impegnarsi a mantenerlo. Troverà cose più soddisfacenti da fare, non avrà più bisogno di litigare con i familiari, e nel giro di poco tempo la sua artrite reumatoide sparirà. In questo percorso la persona può farsi aiutare anche dai Fiori di Bach o dal rimedio omeopatico personale.

I filtri

Visto che ogni semplice evento contiene molte più informazioni di quelle che riesce a gestire la mente conscia, abbiamo bisogno di filtri che selezionano poche informazioni essenziali da portare in superficie alla coscienza della persona. Questi filtri sono gestiti dall’inconscio, che così aiuta la mente a non essere sopraffatta dalle informazioni. I filtri sono tanti e ogni persona usa una combinazione di filtri tutta personale. Questo è il motivo per cui se 10 persone vedono lo stesso evento e/o devono raccontarlo sentiremo 10 versioni diverse di quello che è successo. La combinazione di filtri che usiamo determina come percepiamo il mondo.

Di seguito sono descritti i due estremi di ogni filtro. Tenete conto che normalmente ognuno ha una regolazione intermedia che può essere più da una parte o dall’altra.

Insieme – Dettaglio
determina e prestiamo attenzione all’insieme o ai dettagli

Similitudine – Diversità
determina se in un confronto vediamo la similitudine o la diversità

Presenza – Mancanza
determina se notiamo quello che c’è o quello che manca (il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto)

Introverso – Estroverso
decide se diamo più importanza al mondo esterno o a quello interiore

Teoria – Pratica
determina se uno si interessa più della teoria e del mondo delle idee o delle cose pratiche e dell’applicazione

Fiducia – Diffidenza
determina quanta fiducia diamo agli altri e fino a che punto siamo diffidenti

Azione – Riflessione
determina se reagiamo istintivamente o se prima riflettiamo

Verso – Via da
è un filtro di motivazione molto importante, perché determina se facciamo le cose per allontanarci da qualcosa o per andare verso qualcosa che desideriamo

Programmazione – Spontaneità
determina se uno programma tutto o se preferisce la spontaneità

Pensiero – Sentimento
determina se affrontiamo le cose e prendiamo le decisioni in modo razionale o se seguiamo i sentimenti


Quasi tutti i filtri sono regolabili, cioè esistono infinite posizioni intermedie tra i due estremi di un filtro. Prendiamo come esempio il filtro “Insieme – Dettaglio”. Chi ha regolato questo filtro completamente sull’insieme vede e percepisce solo l’insieme delle cose senza notare alcun dettaglio. Chi invece ha regolato il filtro completamente sul dettaglio percepisce solo alcuni dettagli senza riuscire a cogliere l’insieme. Nessuna regolazione di filtro è migliore o peggiore, ma è più o meno adatta allo scopo specifico per cui viene utilizzata. Un individuo “Insieme” valuterà una sua prestazione nel suo complesso , mentre un individuo “Dettaglio” valuterà solo alcuni episodi della sua prestazione. Il primo non riesce a cogliere i suoi punti deboli, mentre il secondo potrebbe vedere solo questi.

L’inconscio tende a usare una regolazione che è stata particolarmente efficace in passato e la propone in tutte le occasioni. Invece possiamo insegnare all’inconscio a regolare i filtri secondo le circostanze e in base a ciò che vogliamo ottenere: in questo modo riusciamo a ricavare il massimo vantaggio dai filtri.
Esistono i filtri di percezione e di azione. I primi servono a percepire il mondo esterno e quello interiore, i secondi decidono invece in che modo reagiamo ai vari stimoli.

I filtri

L’inconscio ci aiuta a catalogare e a riconoscere immediatamente l’importanza che abbiamo attribuito a:

  • eventi passati, presenti, futuri;
  • criteri decisionali;
  • valori;
  • credenze.

Il modo in cui l’inconscio gestisce passato, presente e futuro determina se siamo rivolti a passato, se viviamo solo nel momento presente o se siamo proiettati verso il futuro.
Se abbiamo fatto capire all’inconscio che non vogliamo più ricordarci di un evento spiacevole o traumatico del passato, lui lo tiene nascosto. Per fare questo l’inconscio consuma molta energia e in più questi eventi nascosti continuano a condizionare pesantemente la nostra vita, diventando così doppiamente pericolosi.
In questi casi è utile scavare i ricordi traumatici e trasformarli in una risorsa con l’aiuto di un esperto che guidi la persona nella scoperta del trauma e della sua trasformazione, un processo che richiede normalmente non più di un’ora.
Criteri, valori, convenzioni spesso hanno origine nell’educazione e nell’esperienza dei primi anni di vita, ma oggi non necessariamente corrispondono alle nostre reali esigenze. Questo crea conflitti interni che ci limitano e che possono essere individuati e adeguati alle nostre reali esigenze.

 

Risoluzione dei problemi

L’inconscio ci può aiutare anche nella risoluzione dei problemi. Esso ha memorizzato un’infinità di informazioni e ha accesso, tramite i campi morfogenetici, alle informazioni collettive, lavora giorno e notte e ha una capacità di elaborazione incredibile. Perciò, chi meglio di lui può trovare soluzioni ai nostri problemi? Gli scienziati spesso, anche senza rendersene conto, usano questo strumento per trovare soluzioni. Ruminano il problema per giorni e mesi e poi si vegliano e una mattina hanno trovato la soluzione. Per stimolare questo tipo di elaborazione da parte dell’inconscio dobbiamo porci delle domande molto precise e puntuali sul problema e in particolare sugli aspetti dove manca la chiarezza, ripetere le domande tutte le sere prima di addormentarci e avere pazienza. L’inconscio troverà la soluzione, probabilmente in un momento inaspettato, come un fulmine a ciel sereno.

 

 

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