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Nella prassi medica occidentale di un tempo la prevenzione era molto più considerata, oggi si tende ad aspettare malattie conclamate per poter somministrare farmaci, oppure si dà credito al luogo comune del “è normale a una certa età” che andrebbe secondo me corretto con “è frequente a una certa età visti i pessimi stili di vita”.
Con “prevenzione” si faceva un tempo riferimento a tutte quelle prassi che includevano importanti consigli alimentari, digiuni, riposo e depurazioni con metodi naturali. Il medico sapeva che una sfebbrata, se ben gestita, avrebbe promosso la salute; ma oltre alla febbre, considerato un evento più fisiologico, si usavano le purghe, oppure i salassi, si consigliavano dei periodi al mare, alle terme o in montagna a seconda della costituzione. Tutto questo perché si era consapevoli della capacità di autoguarigione del corpo.
La società moderna ha dimenticato queste prassi e lasciato spazio all'uso di farmaci che spesso “permettono” di non doversi responsabilizzare troppo nelle varie situazioni. Basti pensare all’abuso ormai radicato di antibiotici o peggio di antinfiammatori, con l’errata convinzione che sia l’unica via... idea che ci porta a doverne usare sempre di più.
Possiamo ben sperare che l’organismo sappia da solo gestire il processo di depurazione ed eliminare le proprie scorie, ma quando c'è un esubero di tossine significa che si è oltrepassato un limite che porta inesorabilmente ad accumularne sempre di più. Oggi quel limite viene spesso raggiunto, comportando un effetto a cascata di cui risentirà l’intero sistema, sviluppando stanchezza, mancanza di vitalità e depressione, difficoltà digestive, disbiosi, irritabilità, mal di testa e, ovviamente, la compromissione dell’autoguarigione.
La depurazione è un ambito molto ampio che varia per stagione, organo, costituzione, stato patologico, età, stile di vita.
La primavera è uno dei momenti più idonei perché segna l’inizio e... si sa, chi ben comincia è a metà dell’opera.
Pensiamo alle piante: dopo essersi ritirate nelle loro radici nel periodo invernale, rinascono a primavera sane, cariche di spumeggiante vitalità e ottimismo verso la nuova promettente stagione, senza segnali di allergie o di stanchezza. Noi potenzialmente sapremmo fare lo stesso: la natura ci mette a disposizione la scarsità (quindi il digiuno), le sfebbrate, il movimento, il cibo stagionale, e alcune piante che hanno specifiche funzioni depurative.
In primavera si può favorire l’azione epato-renale per eliminare tossine attraverso i liquidi e attraverso la capacità del fegato di disattivarle.
Ci sono piante che hanno un'attività funzionale sugli organi emuntori, i quali elaborano le tossine nella forma più adatta alla loro espulsione. A queste piante bisogna affiancarne altre a sostegno della funzione di drenaggio ovvero di eliminazione attraverso il sistema linfatico e la diuresi. Se questa seconda fase non avvenisse si correrebbe il rischio di un ulteriore intossicazione.
Il mio suggerimento per sostenere la funzionalità epatica e deperativa dell'organismo è l'utilizzo della miscela di estratti idroalcolici Depura, pensata per la depurazione primaverile attraverso piante capaci di attivare il fegato e la colecisti ma che allo stesso tempo stimolano la diuresi. Per finalizzare in modo equilibrato e sicuro questi processi si possono mettere circa 60 gocce in un litro di buona acqua da bere durante il giorno.
Voglio suggerire un ulteriore aiuto... più sottile, ma tanto importante per sbloccare certe dinamiche: il rimedio floreale Self Heal, (tradotto = auto-guarigione) ovvero la prunella. Un fiore che, in modo semplice come solo i fiori sanno fare, stimola la voglia di reagire, di sentirsi bene e di guarire, sbloccando e mettendo in moto una grande quantità di energia e vitalità necessarie alla depurazione e a prendere in mano la propria salute.
Buona primavera, dentro e fuori!
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